Citations:sibicida
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Italian citations of sibicida
- 1978, Paragone: Letteratura, Sansoni, →OCLC, pages 102–104:
- Questo Treacle Tom a cui è stato fatto riferimento era stato assente dalle sue solite cacce wildagge e woollose nel paese delle conteesse capalline per qualche tempo prima di allora (aveva, in effetti, l’abitudine di frequentare pensioni ordinarie dove dormiva allo stato nudo, cordialone con l’idromele, in cuccette di estranei) ma la sera della corsa, ubriaco fradicio dopo parecchi cicchetti di fuoco d’inferno, biddy la rossa, bull dog, rovina blu e jenny manolesta, i più scelti erbaggi di Eglandina, forniti da L’anitra e i cagnolini, La primula al galop, Brigitta Brewster, Il gallo, Il corno del postino, Il vecchietto e Tutto è miragnifico quel che gonfianisce bene, Il bicchiere e la staffa, cercò un liabeletto bencaldo in un alloggio chiamato Abitiamo insieme nell’isolato W. W. (perché non l’ha sostenuto?) Corte delle pompe, Le libertà, e, tra il moltaplucco sul voltaplucco, rirussò alco alcor alcorante mente al ritornello di Vengo, mio cavallo ritardato, nom num, la so stanza del racconto dell’evangelico bizzabozza e rusinurbeano (le ‘ragazze’ continuerebbe a chiamarli per il collarino e la sottana, il cappellino da sole e il garofano) in parte (sembrava che fosse prima delle idolotte di marta o altrigalles dei terzi di fossilanni, avendo lui behamato katya quando le lavinie avevano i loro mensinai imbarca in uno spettacolo doodlisciocco su di una nave sfogna per il quale stava cercando negri da combattimento con culvalli wildaggi) spesso nella notte fresca (metagonistico! epiccatalamoroso!) durante un dormiveglia agitato nell’udienza del commesso di un drappiere piccolo e al verde, Peter Cloran (licenziato), di O’Mara, segretario exprivato senza fissa dimora (conosciuto localmente co me Mildew Lisa), che aveva passato diverse notti, abbastanza funnicamente, nel vano di una porta sotto le coperte della senzacasitudine sulla bancuccia d’islanda, reclinato sulla pietra del destino più fredda delle ginocchia di un uomo o del petto di una donna, e di Hosty, (un nome per niente sconosciuto), un suonatore ambulante per le spiagge nato sotto una cattiva stella che, sans roti e sans gruzzo, sospettoso come se stesse sentato su di uno sgaboleto satanligneo sul verge dell’onabisso, quanto mai affamato, con una gran melanconia verso tutto in generale, (birman di notte, gli hai servito il nano di una natingala!) era stato ad agitarsi a testa in giù sul suo letto di fortuna, escogitando vie e maniere di mezzi per ottenere quello che gli sarebbe piaciuto ifidalicenziare in un modo o nell’altro nella nazione impossessandosi del parabellum di qualcuno nella speranza di prendere un volo in società e di imbattersi in una bettola su di un battello a ruote da qualche parte oltre la linea tramaviaria di Dullkey Downleary e Bleakrooky dove potesse lanciare a verisegno e andare a togliersi di dosso la nappertendenza sibicida per due monetine che lo portassero fino alla bealtitudine boldivellica nella pace e quittabus di una bottiglia bevinta a colpo sicuro, lui dopo aver provato tutto quello che sapeva con l’aiuto da signora di Madama Gristle per più di diciotto calandrie per uscire dal Sir Patrick Dun, attraverso il Sir Humphrey Jervis e dentro il letto di San Kevin nell’osputale di Adelaide (da questi incurabili welleslai tra quegli incarabili wellasdai tramite Sant’Iago e il suo gallocorno, buon Lazzaro, liberaci tu!) senza essere stato capace di sbrogliarsela in nessun modo.
- (please add an English translation of this quotation)